Da una piccolo feritoia della Torre di Belém - costruita nel 1515 alla foce del Tago in difesa di Lisbona, nel punto dove Vasco de Gama salpò per le Indie – si scorge una curiosa testa di rinoceronte scolpita nella pietra, forse la prima rappresentazione di questo animale in Occidente.
Il modello fu un rinoceronte che il re Muzafar di Cambogia mandò a Manuel I, sovrano del Portogallo, e fu poi da questi inviato in dono a papa Leone X Medici. Affondato una prima volta alle foci del Tago, recuperato e impagliato, il rinoceronte andò poi definitivamente perduto in un nuovo naufragio sulla rotta per Roma. Ma nel frattempo era stato immortalato dallo scultore a Belém, e rapidamente ritratto da un tale Valentin Ferdinand, il cui disegno giunse fino a Dürer, che lo riprodusse in una delle sue più famose tavole. Dopo tanti naufragi e pericoli, il più famoso tra i rinoceronti approdò così all’immortalità dell’arte.
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