venerdì 24 marzo 2006

Un viaggio nel cuore più antico della Cina che inizia fra i palazzi della Città Proibita di Pechino e prosegue in regioni remote e ricche di storia come lo Xinjian, il Gansù, il Sìchuan e lo Yúnnán. Come un acquerellista dell'Ottocento, Faravelli viaggia con un piccolo atelier portatile e predilige i ritmi lenti, adatti all'osservazione e alla riflessione. Raccoglie foglie di felci, ascolta le conversazioni per strada, si aggira nei mercati, annota frasi colte al volo, si siede davanti a una fonte sacra per disegnarla, mentre uno sciamano lo veglia in silenzio. A Pechino come a Kashgar, Faravelli ritrae paesaggi, animali e scene di vita quotidiana molto aderenti alla realtà, che sembrano frutto di una visione spontanea e invece sono preparati con cura attraverso letture, ricerche e approfondimenti, in un paziente lavoro di studio prima della partenza. Il suo carnet di viaggio è un catalogo delle meraviglie da sfogliare con calma, pagina dopo pagina, per scoprire una Cina senza tempo, custode di una tradizione millenaria che conserva inalterato il suo fascino.
Stefano Faravelli, "Cina, Carnet di Viaggio", EDT, Torino 2005.
Sui carnet di viaggio: www.biennale-carnetdevoyage.com
www.biennalecarnetdiviaggio.it/