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Chove in Santiago
Na noite escura
Herbas de prata e de sono
Cobren a valeira lúa.
Dalla pioggia viene l’abbondanza di verde di questa parte di Galizia. Un verde scuro, che circonda la città e s’infila negli spazi dei nuovi quartieri, distendendendosi in grandi parchi, sino alle porte della città vecchia. E anche qui, è la pioggia a far crescere l’erba negli interstizi tra le pietre nere delle facciate delle chiese e dei palazzi.
A Santiago la dimensione cristiana e cattolica è forte, ma solo a tratti esclusiva: certo risuona forte nella hispanidad delle raffigurazioni di Santiago "matamoros", il santo combattente invocato nel grido di battaglia della Reconquista: Santiago y cierra, España! E la cattedrale, o i grandi monasteri benedettini, raccontano di mortificazioni, di rigore, di certezze militanti e senza dubbi.
Ma Santiago non è Fatima, non si esaurisce nella devozione. La città ha una sua vita, negozi e affari di cuore, gli ozi degli studenti universitari, una quotidianità ignara di eroismi. E poi il suo santo è anche il protagonista di improbabili peregrinazioni mediterranee: dalla Palestina alla Spagna per convertirla, dalla Spagna alla Palestina per cercarvi il martirio, di nuovo dalla Palestina alla Spagna per trovare riposo in una tomba di Galizia, a lungo dimenticata, e sopra alla quale sorgerà l’imponente cattedrale, quasi a tener fermo un santo troppo mobile e inquieto.
In fondo Santiago ha sempre conservato, attraverso i viaggi, un’apertura al vasto mondo. Santiago è il punto d’arrivo di molte strade percorse da migliaia di pellegrini, che l’hanno legata con fili robusti a luoghi diversi e lontani. Strade che sono venute tutte convergendo qui, ma che subito rimandano nuovamente, a ritroso, ad un’ineludibile, originaria pluralità di culture e di identità.
I volti dei pellegrini che al termine del lungo cammino appoggiano le mani sulla colonna che regge il ritratto del santo nel portale di maestro Matteo (nascosto dietro l’opulento portale barocco, e pure di quello tanto piu’ maestoso nella sua semplicità) e che poi ascoltano messa nella Cattedrale, raccontano di motivazioni, esperienze, significati i piu’ diversi. Ognuno viene a Santiago per una ragione che al fondo conosce lui solo, per quanto si manifesti spesso con le stesse parole.
A Santiago la strada ha modellato il suo punto d’arrivo, anziché esaurirsi in esso; vi ha trovato la sua ragion d’essere e il suo compimento, ma al tempo stesso ha creato nel cuore della chiusa Galizia un simbolo potente dell’identità europea.
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