giovedì 2 novembre 2006


Ivan Illich, "Elogio della bicicletta"

A cura di Franco La Cecla
Bollati Borignhieri, Torino 2006, 104 pp, € 7,00.
il contenuto
Una appassionante e convincente apologia della bicicletta: della sua bellezza e saggezza, della sua alternativa energetica alla crescente carenza di energia e al soffocante inquinamento. Illich nota acutamente che la bicicletta e il veicolo a motore sono stati inventati dalla stessa generazione.Ma sono i simboli di due opposti modi di usare il progresso moderno. La bicicletta permette a ognuno di controllare la propria energia metabolica (il trasporto di ogni grammo del proprio corpo su un chilometro percorso in dieci minuti costa all’uomo 0,75 calorie). Il veicolo a motore entra invece in concorrenza con tale energia. «La bicicletta allarga il raggio d’azione personale dell’uomo, senza limitarne il movimento. Quando non è possibile andare in bici la si spinge a mano. Il ciclista, beneficiario di una comodità senza classi, può addirittura trasportare qualcun altro sulla canna o sul portabagagli».
l'autore
Ivan Illich (1926-2002), filosofo, storico e antropologo.

l'indice
1. Un’illusione fatale. Uno strumento di lusso. La soglia della disintegrazione. L’industria della circolazione.
2. Il prezzo dei tempi. Il credo dell’utente. L’inutilità di accelerare. Il monopolio assoluto dell’industria.
3. Per un mondo tecnologicamente maturo. Virtù della bicicletta. Motori dominanti contro motori subalterni.