venerdì 1 febbraio 2008


Nel film Wall Street di Oliver Stone uno dei protagonisti, il giovane broker rampante interpretato da Charlie Sheen, racconta i suoi sogni alla fidanzata: Se riesco a fare il mio fagotto di grano, prima dei trenta esco da questo racket e mi faccio sulla moto Cina e dintorni! Vi suona bene? Del resto, quante volte avrete detto qualcosa di simile, ma un esperto di lunghi viaggi in economia come Rolf Potts (www.rolfpotts.com), l’autore di “Vagabonding” (Ponte alle Grazie, 2003), commenta giustamente: Se Charlie Sheen o chiunque altro lavorasse per otto mesi pulendo i cessi avrebbe abbastanza denaro per attraversare la Cina in moto, e nel caso in cui non possedesse una moto, altri due mesi di ramazza gli permetterebbero di comprarsela una volta in Cina. E infatti lo scrittore di viaggi Giorgio Bettinelli ha da poco concluso il giro di tutte le 33 province della Cina con la sua Vespa, percorrendo oltre 60.000 chilometri in 500 giorni, e con un budget limitato. Del resto è anche vero che non è sempre facile capire in anticipo quanto costerà un viaggio. E allora perché non eliminare il problema alla radice semplicemente viaggiando...gratis?
Per cominciare, niente scorciatoie: quindi non vale farsi pagare il viaggio dall’azienda fingendo di andare a qualche congresso o riunione di lavoro; e nemmeno partecipare a qualche progetto di cooperazione internazionale (anche se di per sé sarebbe un’ottima idea). Accettiamo anche la sfida di una destinazione lontana, purché scegliate ovviamente un Paese dove il costo della vita non sia troppo elevato: quindi dimenticate ad esempio la Norvegia (la destinazione più cara che io ricordi) e molti altri Paesi occidentali; guardate invece verso Centro e Sud America, Europa dell’Est, Asia (oltre alla Cina interna, qualche Stato ex sovietico direi, o il Sud Est asiatico, più caro, ma che offre anche molte soluzioni a basso costo).
Molte decisioni fondamentali al fine di risparmiare vanno prese molto prima della partenza: per cominciare, è uno spreco (e un costo) lasciare la vostra casa vuota. Se vi organizzate per tempo, con qualche inserzione, troverete senza dubbio qualcuno che ha bisogno di soggiornare nella vostra città nel periodo in cui sarete lontani. Ci sono molti Paesi dove si vive tranquillamente con i ricavi di un ragionevole affitto ticinese, e i vostri fiori non appassiranno. Ovviamente è più semplice se avete una casa di medie dimensioni, senza troppi oggetti di valore: avevate mai pensato a questa condizione come a un vantaggio? Se state pagando un mutuo, le cose si complicano, ma quanto meno potrete tacitare la banca con l’affitto (anche se voi non avrete risorse aggiuntive per il viaggio). Un altro modo di sfruttare la propria casa è entrare in qualche rete di scambio. Se nei mesi precedenti la partenza ospitate qualche viaggiatore, potrete poi ricevere lo stesso favore. Non occorre avere una stanza degli ospiti, basta il divano: l’esperienza più interessante degli ultimi anni, specie per i giovani, è proprio il surf dei divani (Couchsurfing). Cominciato per gioco, dall’osservazione che il tradizionale divano-letto per gli ospiti in salotto è inutilizzato per larga parte dell’anno, e può dunque essere prestato a qualche viaggiatore, è diventato una forma di viaggio terribilmente seria, che coinvolge migliaia di persone (
www.couchsurfing.com). Un po’ scomodo, ma divertimento e amicizie assicurate.
Anche per i trasporti occorre avere le idee chiare per tempo: purtroppo non ci sono offerte low-cost sui voli intercontinentali, almeno per ora, ma prenotando con largo anticipo le cifre rosse dovrebbero limitarsi a qualche centinaio di euro. Oppure si può sempre raggiungere i confini dell’Europa (ormai molto estesi) con un volo low-cost, e poi proseguire per via di terra con il treno (2ª classe naturalmente!) o un autobus a lunga percorrenza. Di norma è troppo costoso viaggiare con un mezzo proprio, ma potreste trovare compagni con cui dividere le spese di viaggio, e in molti Paesi la benzina costa molto meno che in Svizzera. Oppure qualche azienda o privato potrebbe aver bisogno di trasferire un veicolo in un altro Paese, e volentieri vi pagherà tutte le spese di viaggio se lo farete voi.
Bagaglio minimo, per lasciare spazio a qualche oggetto da vendere nel Paese di destinazione (ma attenti a non esagerare, o diventa contrabbando!). Al ritorno farete lo stesso. Se in viaggio vedete qualche oggetto di pregio (tessuti, oggetti d’arte o solo curiosi) a basso costo, mandate una foto ai vostri amici rimasti a casa via Internet, offrendovi di acquistarlo per loro (ovviamente con un ricarico) e d’inviarlo per posta. In Vietnam, per fare solo un esempio, si può ancora acquistare un “compasso geomantico” (serve a orientare le tombe nel verso giusto a seconda del carattere astrale, professione e posizione sociale del defunto).
Non prenotate un alloggio nella vostra destinazione se non per i primi giorni: in loco troverete senza dubbio offerte più vantaggiose che non da lontano. E non esitate a cambiare casa quando trovate offerte migliori: vi permetterà anche di conoscere quartieri diversi della stessa città (lo raccomandava già Bacone ai viaggiatori inglesi del Grand Tour, qualche secolo fa).
Una volta arrivati, pensate a cosa sapete fare. Ovviamente escludiamo un lavoro normale, vi prenderebbe troppo tempo; ma un lavoro stagionale – babysitter, barista, ma anche la raccolta di frutta in campagna – potrebbe essere una buona idea. La lettura delle inserzioni nel giornale locale potrebbe darvi molti spunti. La soluzione più semplice comunque è dare lezioni, ad esempio della vostra lingua (quindi italiano, francese o tedesco: siete o no svizzeri?), o d’inglese; ma anche di cucina (non siete forse italiani?), oppure di sci (siete svizzeri, giusto?). Altrimenti scacchi, danza, recitazione, insomma saprete pure far bene qualcosa che possa interessare agli altri. Per scoprirlo, immaginatevi come delle creature esotiche, affascinanti: trasformate la vostra condizione di turista, cioè uno straniero bisognoso di tutto e costretto ad acquistarlo a caro prezzo, in quella di un detentore di preziose conoscenze e competenze ambite dai locali. Oltre a risparmiare, conoscerete molte persone del luogo, troverete stanze a miglior prezzo, e molti consigli su dove fare acquisti.
Utilizzate cinicamente i media: è quello che fece Tony Hawks, comico e musicista inglese, quando si risvegliò dopo una sbornia colossale e scoprì che aveva scommesso con un amico di percorrere in autostop con un frigorifero al seguito (!) la circonferenza dell’Irlanda nell’arco di un mese. Mr.Fridge – come fu presto soprannominato – riuscì nell’impresa coinvolgendo un popolare programma radiofonico, grazie al quale acquistò notorietà, e trovò non solo passaggi in auto (gli automobilisti lo cercavano per offrirgli il loro aiuto!), ma anche vitto e alloggio per tutto il suo strampalato viaggio. Più banalmente, se avete la penna facile, offritevi di mandare corrispondenze al giornale della vostra città o regione (che difficilmente avrà corrispondenti dall’estero), quando accade qualcosa di rilevante là dove vi trovate.
È difficile fare un calcolo esatto, ma alla fine i conti dovrebbero più o meno tornare, tanto più facilmente – è un bel paradosso – quanto più a lungo avrete soggiornato all’estero. D’altronde lo avrete già capito: il viaggio gratis è quasi inevitabilmente un viaggio lungo e lento. Avere abbondante tempo a disposizione è fondamentale per aspettare una buona opportunità di trasporto, il ritorno di un amico che possa ospitarvi, il lavoro giusto ecc. La velocità di spostamento e la possibilità di dettare l’agenda hanno un valore economico, quindi se avete fretta, o date fissate, inevitabilmente pagherete. Ma dopo un po’ questa nuova condizione potrebbe anche piacervi: avere molto tempo per sé e meno denaro è perfettamente accettabile, anzi spesso divertente, anche se nella nostra società suona come un’eresia.
Mettetevi alla prova del viaggio gratis. Direte più d’una volta: Chi me l’ha fatto fare? , ma una volta tornati non vedrete l’ora di riprovarci.

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