mercoledì 7 maggio 2008


Il Giro del mondo è il viaggio dei viaggi. Fu compiuto per la prima volta tra il 1519 e il 1522 dalla spedizione di Ferdinando Magellano, esploratore portoghese al servizio della Spagna. Il 6 settembre del 1522 la "Victoria", sola nave superstite, rientrò al porto di partenza dopo aver circumnavigato il globo in 2 anni, 11 mesi e 3 giorni. A bordo della piccola nave, che imbarcava acqua e aveva una velatura di fortuna, vi erano soltanto 18 uomini dei 235 partiti, e lo stesso gran capitano era morto per via l’anno prima. Tra i superstiti anche un italiano, il vicentino Antonio Lombardo, detto Pigafetta, che racconterà nel suo dialetto la grande impresa. Curiosamente il viaggio più famoso intorno al mondo si compì interamente nel regno della fantasia: stiamo parlando de “Il giro del mondo in ottanta giorni” di Jules Verne, pubblicato nel 1872. Il protagonista, il flemmatico e misterioso Phileas Fogg, parte per scommessa, per dimostrare che i nuovi mezzi di trasporto, ferrovia e nave a vapore, non solo riducono la durata del viaggio, ma la rendono anche interamente prevedibile. In realtà, anche per esigenze narrative, il romanzo prova piuttosto il contrario, visto che Fogg affronta peripezie d’ogni tipo - incluso il salvataggio di una vedova indiana che poi sposerà - riuscendo infine nell’impresa dopo aver dissipato una fortuna, e solo grazie a una fortunata coincidenza. Verne fu probabilmente più ricettivo che creativo. Infatti nello stesso anno di pubblicazione del suo libro il famoso agente di viaggio inglese Thomas Cook aveva condotto il primo gruppo organizzato intorno al mondo, impiegandovi - ovviamente senza fretta – 222 giorni. Altri credono invece che Verne si sia ispirato a George Francis Train (nomen omen), un eccentrico ed energico uomo d’affari americano che due anni prima, nel 1870, aveva compiuto il giro del mondo appunto in ottanta giorni. Ma quel riconoscimento che fu negato a Train andrà invece a un’altra americana, la giovane giornalista Nellie Bly (pseudonimo di Elizabeth Cochrane) che, quasi trent’anni dopo, deciderà di battere il primato di Phileas Fogg. Il pubblico americano seguì con passione la sua gara contro il tempo dapprima sulle pagine del giornale “New York World” del celebre editore Pulitzer, e poi nelle sue memorie di viaggio, da poco tradotte. Nellie Bly aveva allora solo 24 anni, ma era già famosa per aver realizzato in incognito scomode inchieste raccontando la vita di donne internate in manicomio, carcerate, operaie, domestiche. Non stupisce che la sfida del suo giornale la trovi pronta: “Dopodomani potete partire per un giro del mondo?” “Posso partire subito!”.Nellie decide di viaggiare sola, senza armi, con una piccola borsa da viaggio e un unico abito blu. Partita il 14 novembre 1889 da New York, vi fa ritorno il 25 gennaio 1890, accolta trionfalmente al termine di un viaggio di 72 giorni, sei ore, undici minuti e quattordici secondi, il più rapido mai compiuto sino ad allora, dopo aver percorso oltre 40.000 chilometri lungo l’itinerario New York – Londra – Calais – Brindisi - Port Said – Ismailia – Suez – Aden – Colombo – Penang – Singapore - Hong Kong – Yokohama - San Francisco - New York. La sola divagazione che Nellie si concede lungo il viaggio è una doverosa quanto astuta visita all’anziano Jules Verne. Per il resto non è certo un racconto di viaggio tradizionale: al centro della scena restano sempre navi, treni, orari, coincidenze, ritardi, imprevisti ed espedienti per superarli. Come il suo grande modello Phileas Fogg appunto, Nellie “non viaggia, descrive una circonferenza”. Solo qualche luogo, visitato in occasione di soste forzate, è descritto un po’ più ampiamente e piacevolmente - Ceylon, Honk Kong, Canton – così come l’autrice è abile nel narrare aneddotti per rompere la monotonia di lunghe ore di navigazione: per esempio si diffonde la voce che fosse una ricca ereditiera americana in viaggio con solo la spazzola per i capelli e il libretto degli assegni, ed ecco che subito riceve una proposta di matrimonio... Anche compiuto in queste particolari condizioni, il viaggio offre comunque spunti interessanti. Per esempio Nellie si rende presto conto che ciò che rende il viaggio facile e sicuro – uniformità di lingua, moneta ecc. - è l’onnipresente impero inglese, entro i cui confini quasi tutto il percorso si svolge. Ad Aden annota: “A mano a mano che avanzavo nel mio viaggio, mi rendevo conto che gli Inglesi hanno messo le mani su quasi tutti, se non tutti, i porti più interessanti; cresceva dunque di pari passo il mio rispetto per l’abilità del governo inglese”. Al confronto i giovani Stati Uniti, ancora interamente presi dalle questioni interne, non reggono davvero il confronto: basti dire che Nellie deve pagare in sterline perché i suoi dollari sono accolti ovunque con diffidenza, salvo che a Colombo, dove i mercanti li comprano volentieri ma... per decorare la catena dell’orologio! L’impresa di Nellie Bly fu l’apogeo, ma anche l’inizio del declino del giro del mondo. Se una donna non accompagnata (per la prima volta nella storia!) poteva compiere un tale viaggio, significava che questo era ormai entrato nell’ambito delle esperienze ordinarie, al cui servizio nasceva anche una nuova tecnologia e nuovi consumi di massa: “Il solo rimpianto del mio viaggio è che a causa della mia partenza frettolosa ho dimenticato di prendere una Kodak. Su ogni nave e in ogni porto ho incontrato persone che avevano una Kodak e le ho molto invidiate. Potevano fotografare tutto ciò che volevano”. Il record di Nellie Bly resistette solo pochi mesi ma il pubblico, ormai sazio, si disinteressò dei nuovi primati. Il giro del mondo aveva fatto il suo tempo.

Nellie Bly, “Il giro del mondo in 72 giorni” (a cura di Luisa Cetti), Mursia editore, Milano 2008, pp.272, € 17,00.
Da quando gli aerei a reazione hanno monopolizzato le lunghe distanze, il giro del mondo si è definitivamente banalizzato: dopo tutto si tratta di sopravvivere alla noia di qualche decina di ore di volo, e alla stravagante cucina delle compagnie aeree. Se siete comunque interessati, potete acquistare un Round The World Ticket, proposto da diverse alleanze di compagnie aeree (per es. Sky Team o Star Alliance): i più famosi sono World Discovery, World Journey, Great Escapade, e consentono un forte risparmio rispetto all’acquisto delle singole tratte. Le tariffe partono da meno di 3.500 CHF, e variano a seconda del numero di fermate e della distanza percorsa. Accertarsi bene delle regole da seguire: il limite di tempo per l’utilizzo è quasi sempre un anno, si parte e si arriva dallo stesso aeroporto, non si può mai tornare indietro. Ci possono essere limiti di chilometraggio o di numero di scali, ma di solito la scelta dell’itinerario è molto libera.

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