giovedì 17 maggio 2007

Il mondo si nasconde e si racconta sul Colle Celio, a Roma, nel Palazzetto Mattei, all'interno della Villa Celimontana, dove ha sede la Società geografica italiana. Fondata a Firenze 140 anni fa, nel 1867, sul modello dell’inarrivabile Royal Geographical Society, con l'obiettivo di promuovere e divulgare le conoscenze geografiche, la nuova associazione guardò dapprima soprattutto verso l’Africa (ma anche Asia e Sud America saranno poi regioni frequentate dagli esploratori italiani). Sin troppo naturale dal momento che, quando ancora larghe parti del mondo erano inesplorate, la geografia, anche nella sua forma più immediata di cartografia, rappresentava un fondamentale strumento di conquista e di dominio, ed era un segreto di Pulcinella che queste società operassero in stretto collegamento con i governi, spesso sotto la guida di importanti uomini politici, e segnassero vie che avrebbero percorso gli eserciti. Non a caso le prime esplorazioni furono condotte da Orazio Antinori in Eritrea nel 1869, ovvero proprio nella regione del Corno d’Africa dove l’Italia, nella fase finale dell’esplorazione dell’Africa e della corsa alle colonie, cercò di crearsi, con alterne fortune, un suo impero in miniatura.
Nel Novecento, svanita l’ubriacatura coloniale, e ridottasi l’utilità geopolitica della disciplina, la considerazione per gli studi geografici andò diminuendo, ma la Società geografica trovò una nuova missione nello studio dell’emigrazione e nell’ammodernamento dell'insegnamento della geografia nelle scuole; negli ultimi decenni, recuperati vigore e spirito d’iniziativa, ha realizzato tra l’altro il primo atlante dell’agricoltura italiana. Oggi la Società geografica si propone soprattutto nella veste di associazione ambientalista e onlus dedicata alla protezione del territorio, ed è anche grazie alla sua attività se i geografi vengono consultati più spesso in merito alle questioni ambientali e per la redazione dei piani regolatori.
Per l’anniversario sono stati organizzati diversi eventi (
www.societageografica.it), ma certo più significativo è il quotidiano lavoro che da alcuni anni si compie per recuperare e valorizzare l’enorme mole di conoscenze e documenti accumulati dalla Società nella sua storia, conservati nella ricchissima biblioteca (nel suo genere la più importante d'Italia), nell’archivio storico e ancor più in quello fotografico; si lavora poi al trasferimento in digitale dell’ampia cartoteca (col bellissimo fondo di carte orientali), mentre l’obiettivo più ambizioso dei prossimi anni sarà il recupero della cineteca storica, i cui cimeli saranno finalmente visibili grazie al riversaggio in dvd, realizzato dal Centro sperimentale di cinematografia. In questa prospettiva, è in preparazione per il 2008 un Festival del film di viaggio, a dire il vero ancora molto incerto nella concezione. Un nuovo festival cinematografico a Roma: l’idea non è proprio delle più originali...
Clavis

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