giovedì 13 luglio 2006


La “Scuola del viaggio” vi invita alla presentazione della guida "Sicilia".
Lunedì 24 luglio 2006, ore 18.30 Complesso Monumentale San Pietro, Marsala

Un’occasione per guardare alla Sicilia attraverso gli occhi degli autori di “Tracce”, la nuova collana di guide del Touring Club Italiano per i viaggiatori del XXI secolo.

Interverranno:

Alfieri Lorenzon (Amministratore delegato Touring Editore)
Gabriella Cianciolo (autrice)
Claudio Visentin (Università della Svizzera italiana)



mercoledì 12 luglio 2006

martedì 11 luglio 2006

Il turismo culturale ha conosciuto la sua rivoluzione copernicana da quando un gruppo sempre più consistente di “viaggiatori del gusto” (“food trotter”, “gastronauti”) ha cominciato a scegliere le proprie destinazioni soprattutto in funzione del cibo e del vino, per poi allargare lo sguardo al paesaggio, alla cultura, all’arte e alla storia: esattamente l’opposto di quanto accadeva in passato. È partendo da questa constatazione che Davide Paolini ha raccolto i suoi viaggi enogastronomici, toccando i luoghi e i temi più diversi: l’Australia e la cucina fusion multietnica; il mercato di Tokyo e l’arte culinaria giapponese; i vini della California o del Canada; la Catalogna e la rivoluzione della cucina spagnola, con il prediletto Ferrán Adria; e molto altro ancora, per finire, come ogni viaggio che si rispetti, nella terra d’origine, la Sicilia di Modica e del gelato al gelsomino. Ovunque l’autore vede in atto lo scontro tra una globalizzazione livellatrice del gusto mai abbastanza deprecata, e le identità locali di volta in volta cancellate, preservate o risvegliate (a volte dalla stessa globalizzazione...). E soprattutto Paolini propone l’enogastronomia come una bussola indispensabile al viaggiatore contemporaneo, citando (a più riprese) un Italo Calvino assalito da furori alla Feuerbach: “Il vero viaggio, in quanto introiezione d’un fuori diverso dal nostro abituale, implica un cambiamento totale dell’alimentazione, un inghiottire il paese visitato, nella sua fauna e flora e nella sua cultura (...) Questo è il solo modo di viaggiare che abbia un senso oggigiorno, quando tutto ciò che è visibile lo puoi vedere anche alla televisione senza muoverti dalla tua poltrona.” Da queste premesse (che andrebbero forse contestualizzate, dubito che Calvino le riproporrebbe oggi...) è scaturito un libro di viaggi piacevole, e tutto sommato riuscito (difetti minori qualche ripetizione, o la mancata indicazione dell’anno in cui il viaggio è stato compiuto). Il lettore che non frequenta assiduamente questi temi resterà forse sorpreso nel vedere come la passione enogastronomica sia ormai pienamente adulta e sicura di sé, senza più alcun complesso d’inferiorità, anzi quasi spavalda, se Paolini può scrivere: “Lascia perdere i musei: sono il passato. Non sentirti obbligato a rendere visita alla cultura con la C maiuscola. Non pulsa, non capiresti lo spirito del luogo. (...) Il cibo è cultura tanto quanto la letteratura, la poesia, l’arte, la pittura, la scultura.”
Di certo Paolini non resta prigioniero dei suoi interessi professionali, e dal tavolo del ristorante risale sino ai luoghi di produzione, i campi, le vigne, le cantine, i mulini, le tonnare, i prediletti mercati, in una parola il territorio (o meglio il “terroir”, nella più vasta accezione del termine francese); dimostra in modo convincente che cibi e vini della tradizione sono un buono spunto per scoperte e riscoperte, per viaggi non convenzionali nutriti di emozioni e ricordi (anche se alcuni itinerari gastronomici stanno diventando a loro volta un fenomeno di moda...); riesce a recuperare per questa via ampia parte della cultura materiale dei luoghi visitati, e talora sfiora la letteratura, seguendo le orme dei personaggi di Tabucchi, o negli incontri con Montalbán, ma naturalmente lì si ferma. Per andare oltre c’è ancora bisogno di chiese e musei, ma in fondo, al di là di qualche piccola provocazione, questo lo sa bene anche lui.
Davide Paolini, " La geografia emozionale del gastronauta", Sperling & Kupfer, Milano 2006, pp.270, € 16,00.
[Clavis]

Lo staff della Scuola del viaggio, dopo averla sentita per caso mentre lavorava a questo progetto, ha deciso (con un piccolo atto d'autorità) che il "Garibaldi innamorato" di Sergio Caputo sarà la colonna sonora della Scuola del viaggio 2006 (ascoltate l'inizio e capirete).
"Perché Garibaldi? La musica era decisamente latina, e quindi per il testo mi serviva una storia italiana che fosse anche fortemente latina. Pensaci e pensaci e pensaci, bum! Garibaldi. Ma non il Garibaldi dei libri di storia o dei monumenti: Garibaldi l'avventuriero, il pirata, il donnaiolo. Il Garibaldi che si fermo' in Sudamerica a fare una rivoluzione per amore... ". (Sergio Caputo).
La canzone fu presentata al Festival di Sanremo 1987, e ando' naturalmente male (21 su 24), ma quell'anno vinsero "Si può dare di più" (Morandi, Ruggeri, Tozzi), seguita da "Figli" di Toto Cutugno e "Nostalgia canaglia" di Albano e Romina Power... Del resto proprio Caputo nella sua prima e piu' famosa canzone, "Un sabato italiano", aveva cantato "La radio mi pugnala con il festival dei fiori..."

Caricate sul vostro lettore mp3 (o sul computer) almeno 3 tipi di canzoni che ci serviranno poi per sviluppare il lavoro a Marsala:

1- la canzone o musica che vuoi sempre con te;
2- la canzone o musica che ti ricorda un viaggio già fatto;
3- piu' o meno 3 canzoni o musiche che hanno a che fare con la tua persona/personalità proiettata con l'esperienza che farai qui a Marsala; insomma le canzoni che senti adatte a questo viaggio che stai per intraprendere.
Daniele "Bengi" Benati